Ecco quando i governi hanno iniziato a manipolare sistematicamente il popolo con la psicologia

100 anni fa, Sigmund Freud ha avanzato una nuova teoria sulla natura umana e in merito a ciò, asseriva:

“forze primitive, sessuali e aggressive nascoste nelle profondità di tutti gli esseri umani e queste sono quelle stesse forze che hanno portato individui e società al caos e alla distruzione”

Questo studio parla di come coloro che sono al potere hanno usato le teorie di Freud per cercare di controllare la folla in un’epoca di democrazia di massa.

Al centro della storia non c’è solo Sigmund Freud, ma altri membri della famiglia Freud, come il nipote americano di Freud, Edward Bernays. Bernays è quasi completamente sconosciuto oggi, ma la sua influenza nel ventesimo secolo è stata forse anche superiore a quella di suo zio, perché Edward è stata la prima persona a prendere le idee di Freud sugli esseri umani e usarle per manipolare le masse, mostrando per la prima volta alle corporazioni americane come potevano far desiderare alle persone cose di cui non avevano bisogno, collegando i beni prodotti in serie ai loro desideri inconsci.

Da ciò è nata una nuova concezione di politica volta a controllare le masse, attraverso il soddisfacimento dei desideri egoistici interiori delle persone, usati come Cavallo di Troia. Questa meccanica è riuscita a mantenere le masse in uno stadio di una ebete ed effimera soddisfazione, spruzzata di una irrazionale euforia, pronta per scattare a comando ad ogni nuovo acquisto. L’affermarsi di queste dinamiche ha rappresentato l’inizio del sé legato a doppio filo al consumismo, al punto da non potersene allontanare senza costi psicologici considerevoli ed è proprio questa la forza che che è arrivata a dominare il nostro mondo oggi.

Solo 100 anni fa, le idee di Freud erano odiate dalla società viennese, a quel tempo, Vienna era il centro di un vasto impero che governava l’Europa centrale e la potente nobiltà della corte asburgica. Le idee di Freud non erano solo ritenute imbarazzanti, ma l’idea stessa di esaminare e analizzare i propri sentimenti interiori era considerata un tabù assoluto.

A quel tempo alle persone non era permesso mostrare pubblicamente i propri sentimenti in quanto era considerato come svendersi moralmente a qualcuno.

Freud mise fortemente in discussione questo pensiero, affermando che esaminando sé stessi si possa vedere e dunque comprendere in modo più molto più efficace cosa potrebbe cambiare in meglio anche nella società.

Ciò che sembrava scioccante e rivoluzionario come diagnosi fu l’idea di Freud che nascosto in tutti gli esseri umani c’erano pericolose pulsioni istintive.

Freud ha quindi ideato un metodo chiamato psicoanalisi, consistente anche nell’analisi dei sogni e delle associazioni libere. Questa procedura ha apparentemente garantito, attraverso la conoscenza ottenuta secondo una metodologia, un maggior controllo delle potenti forze sessuali e aggressive, che avrebbero dovuto essere in qualche modo la nostra componente animale insieme ai sentimenti più selvaggi del passato, che abbiamo represso con la civiltà perché erano troppo pericolosi nella convivenza tra simili.

Freud ha creato un metodo per esplorare una parte nascosta della mente, che oggi chiamiamo inconscio, identificando la barriera sita nelle nostre menti, che impedisce a questi impulsi nascosti e sgraditi di emergere nella vita quotidiana.

Sigmund Freud

Nel 1914, il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Russia fecero di tutto per trascinare la Germania in guerra e mentre l’orrore aumentava, Freud lo vide come una terribile prova della verità delle sue scoperte. La cosa più triste che ha scritto è che questo è esattamente il modo in cui avremmo dovuto aspettarci che le persone si comportassero dalla nostra conoscenza della psicoanalisi. I governi avevano scatenato le forze primitive negli esseri umani e nessuno sembrava sapere come fermarli. A quel tempo, il giovane nipote di Freud, Edward Bernays, lavorava come agente di stampa in America e il suo cliente principale era il famoso cantante lirico Caruso, che era in tournée negli Stati Uniti.

I genitori di Bernays erano emigrati in America 20 anni prima, ma rimase in contatto con suo zio e si unì a lui per le vacanze sulle Alpi. Ma Bernays stava per tornare in Europa per un motivo molto diverso. La notte in cui Caruso aprì a Toledo, nell’Ohio, l’America annunciò che stava entrando in guerra contro Germania e Austria. Come parte dello sforzo bellico, il governo degli Stati Uniti ha istituito un comitato per l’informazione pubblica ed Edward Bernays fu impiegato per promuovere gli obiettivi di guerra americani sulla stampa.

Il Presidente Woodrow Wilson, aveva annunciato che gli Stati Uniti avrebbero combattuto non per ripristinare i vecchi imperi, ma per portare la democrazia in tutta Europa. Bernays si è dimostrato estremamente abile nel promuovere questa idea, sia in patria che all’estero. E alla fine della guerra, gli fu chiesto di accompagnare il Presidente alla conferenza di pace di Parigi. Una versione non molto diversa da quelle sostenute da quel momento in poi, nei confronti di ogni Paese che gli Stati Uniti attaccarono in seguito, compresa quella sull’attuale conflitto con la Russia.

“Mi hanno chiesto di andare con Woodrow Wilson alla conferenza di pace e all’età di 26 anni ero a Parigi per tutto il tempo della conferenza di pace che si è tenuta nel sobborgo di Parigi e abbiamo lavorato per rendere il mondo sicuro con la democrazia. Quello era un grande slogan” Disse Bernays.

L’accoglienza di Wilson a Parigi ha stupito Bernays e gli altri propagandisti americani. La loro propaganda aveva interpretato Wilson come un liberatore del popolo, un uomo che avrebbe creato un nuovo mondo in cui l’individuo sarebbe stato libero. Lo avevano reso un eroe delle masse.

Mentre guardava la folla che si diffondeva intorno a Wilson, Bernays iniziò a chiedersi se sarebbe stato possibile fare lo stesso tipo di persuasione di massa anche in tempo di pace.

Quando sono tornato negli Stati Uniti, ho deciso che se potevamo usare la propaganda per la guerra, sicuramente avremmo potuto usarla per la pace, e visto che “Propaganda” è diventata una parolaccia a causa dei tedeschi che la usavano, ho semplicemente cercato di trovare altre parole. Così l’abbiamo chiamata “pubbliche relazioni ” Ha dichiarato Bernays.

Edward Bernays è poi tornato a New York e si è affermato ufficialmente come consulente alle pubbliche relazioni in un piccolo ufficio fuori Broadway. Era la prima volta che il termine venne usato.

Dalla fine del XIX secolo, l’America era diventata una società industriale di massa con milioni di persone raggruppate nelle città.

Bernays era determinato a trovare un modo per gestire e alterare il modo in cui queste nuove folle pensavano e percepivano il mondo intorno a sé.

Per fare questo, si rivolse agli scritti di suo zio Sigmund. Mentre era a Parigi, Bernays aveva inviato a suo zio per regalo alcuni sigari dell’Avana. In cambio, Freud gli aveva inviato una copia della sua introduzione generale alla psicoanalisi.

Bernays lo lesse e il ritratto delle forze irrazionali nascoste all’interno degli esseri umani lo affascinò. Si chiedeva se potesse fare soldi manipolando l’inconscio.

Ciò che Edward ottenne da Freud fu dunque l’idea che ci fosse molto di più nel processo decisionale umano, non solo tra gli individui, ma che questo qualcosa fosse ancora più decisivo tra i gruppi divisi per appartenenza e che l’informazione combinata all’autorità guidi il comportamento. Fu così che Edward Barneys ha iniziato a formulare l’idea che la chiave decisiva nel controllo delle masse fosse nell’identificare le meccaniche determinanti nel condizionare le emozioni irrazionali delle persone.

Bernays iniziò a sperimentare sulle menti delle classi popolari, il suo esperimento più spietato fu quello di convincere le donne a fumare. A quel tempo, c’era un tabù contro le donne che fumavano e uno dei suoi primi clienti, George Hill, presidente dell’American Tobacco Corporation, chiese a Bernays di trovare un modo per romperlo.

“Stiamo perdendo metà del nostro mercato perché gli uomini hanno invocato il tabù contro le donne che fumano in pubblico. Puoi farci qualcosa?” Disse George Hill.

“Fammi pensare. Se mi permetti di consultare uno psicoanalista per scoprire cosa significano le sigarette per le donne, forse possiamo ” Rispose Bernay.

Così Bernay ha chiamato il Dr. Brill, che all’epoca era uno psicoanalista di spicco a New York.

Brill eseguì le sue ricerche e disse a Bernays che le sigarette erano un simbolo del pene e del potere sessuale maschile, così suggerì a Bernays che se avesse trovato il modo di collegare le sigarette con l’idea di sfidare il potere maschile, le donne avrebbero fumato perché avrebbero avuto i loro “peni”.

Ogni anno, New York organizzava una parata nel giorno di Pasqua in cui arrivavano migliaia di persone e Bernays decise di organizzare un evento in tale occasione.

Così Edward Barneys ha convinto un gruppo di ricche debuttanti a nascondere le sigarette sotto i loro vestiti. Quindi dovrebbero unirsi alla sfilata e ad un suo segnale avrebbero dovuto accendere le sigarette. Bernays informò quindi la stampa di aver sentito che un gruppo di ragazze si stava preparando a protestare illuminando quelle che chiamavano “Torce della Libertà.

Barneys sapeva che sarebbe stata una protesta e sapeva di conseguenza che tutti i fotografi sarebbero stati lì per immortalare questo momento, e così preparò lo slogan delle “Torce della Libertà”. Così ottenne un simbolo catalizzatore, esibito da un gruppo di donne coese che agivano all’unisono, motivate politicamente e socialmente. Ciò significava che chiunque avesse creduto in quel tipo di uguaglianza sarebbe stato moralmente tenuto a sostenere le “Torce della Libertà”, che evocavano un simbolo che richiamava emozione e memoria, insieme a una frase razionale, anche se collegata a molti elementi emotivi.

Il giorno successivo, questo non era menzionato solo in tutti i giornali di New York, ma in tutti i giornali degli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Da quel momento in poi, la vendita di sigarette alle donne iniziò a salire inesorabilmente; le aveva rese socialmente accettabili con un solo evento simbolico.

Quello che Bernays aveva creato era l’idea che se una donna fumava, la rendeva più potente e indipendente e questa idea persiste ancora oggi, sebbene sia totalmente irrazionale.

Questa operazione impostata per manipolare la mente della popolazione è stata così efficace da convincere le persone a comportarsi in modo irrazionale solo collegando i prodotti ai loro desideri e sentimenti emotivi.

L’idea che il fumo rendesse effettivamente le donne più libere era del tutto irrazionale, ma le faceva sentire più indipendenti. Il successo di tale operazione significava che oggetti irrilevanti potevano diventare potenti simboli emotivi, sapendo manipolare la percezione altrui.

Bernays comprese che il modo di vendere prodotti non era venderlo all’intelletto rivolgendosi alla ragione, ma instillando la convinzione che ci si sarebbe sentiti meglio dopo l’acquisto.

Questo esperimento ha dato origine all’idea che le persone non dovrebbero essere dunque persuase solo ad acquistare qualcosa, ma che vadano impegnate emotivamente o personalmente nel prodotto o servizio che non deve riguardare necessariamente un bisogno oggettivo, ma la conseguenza di uno stato di benessere dopo l’acquisto. Questo è come e quando è nata l’idea della connessione emotiva con un prodotto o servizio.

Ciò che Bernays stava facendo affascinò le corporazioni americane. Erano usciti dalla guerra ricchi e potenti, ma ora avevano una preoccupazione crescente, il sistema di produzione di massa era fiorito durante la guerra e ora milioni di beni stavano uscendo dalle linee di produzione. Ciò di cui i Big Players avevano paura era il pericolo di sovrapproduzione, ovvero che sarebbe arrivato un momento in cui le persone avrebbero semplicemente avuto abbastanza beni smettendo così di comprare.

Fino a quel momento, la maggior parte dei prodotti era ancora venduta alle masse in base alle necessità. Mentre i ricchi erano stati a lungo abituati ai beni di lusso, per milioni di americani della classe operaia, la maggior parte dei prodotti erano ancora pubblicizzati come necessità. Merci come scarpe, calze e persino automobili sono state promosse sempre in termini funzionali per la loro durata, fino ad allora. Lo scopo delle pubblicità era semplicemente quello di mostrare alla gente i prodotti e le loro virtù pratiche, niente di più. Ciò che gli speculatori del tempo si apprestarono a fare fu trasformare il modo in cui la maggior parte degli americani pensava ai prodotti. Non a caso un influente banchiere di Wall Street, Paul Mazer di Lehman Brothers, era chiaro su ciò che era secondo lui necessario:

“ Dobbiamo trasformare l’America, dall’essere orientata ad una cultura dei bisogni a seguire una cultura dei desideri. Le persone devono essere addestrate a desiderare cose nuove, anche prima che l’acquisto precedente sia stato completamente consumato. Dobbiamo dare forma a una nuova mentalità. I desideri dell’uomo devono oscurare i suoi bisogni ”

Prima di allora, non esisteva quello che oggi definiamo consumatore. C’era solo il lavoratore, il proprietario e le persone che acquistavano ciò di cui avevano bisogno e mentre i ricchi potevano aver comprato cose di cui non necessitavano, la maggior parte delle persone era ben lungi anche solo da considerare tale uso. Mazer auspicava una rottura con quella tendenza in cui chiunque avrebbe cercato di ottenere cose di cui non aveva effettivamente bisogno, unicamente per soddisfare le proprie incontrollabili pulsioni voluttuarie.

L’uomo che sarebbe stato al centro del cambiamento in direzione di quella mentalità per le corporazioni sarebbe stato proprio Edward Bernays.

A partire dai primi anni venti, le banche di New York hanno iniziato a finanziare la creazione di catene di grandi magazzini in tutta l’America. Furono quelle le fucine dove venne prodotto il nuovo tipo di cliente attraverso una educazione culturale e sociale mai esistita prima.

Bernays creò molte delle tecniche di persuasione dei consumatori di massa che vengono usate ancora oggi. Tali sistemi vennero impiegati anche da William Randolph Hearst per promuovere le sue nuove riviste femminili, grazie a Bernays che ha affascinato le lettrici pubblicando articoli e pubblicità che collegano prodotti realizzati da altri suoi clienti a famose star del cinema come Clara Bow.

Edward Bernays ha anche iniziato la pratica del posizionamento dei prodotti nei film e ha vestito le star alle anteprime dei film con vestiti e gioielli di altre aziende che rappresentava. Era, la prima persona a dire alle case automobilistiche che potevano vendere auto come simboli della sessualità maschile. Barneys ha impiegato psicologi per pubblicare notizie secondo cui i prodotti erano buoni per poi fingere che fossero studi indipendenti. Proprio come fanno oggi, pressoché in ogni ambito.

Barneys organizzava sfilate di moda nei grandi magazzini e pagava celebrità per ripetere il nuovo ed essenziale messaggio: hai comprato cose non servono per necessità, ma per esprimere il tuo senso interiore di te stesso agli altri

Nel 1927, un giornalista americano scrisse:

“ Un cambiamento si è verificato nella nostra democrazia, si chiama consumo. I cittadini americani prima di essere cittadini, sono dei consumatori.

La crescente ondata di consumismo ha contribuito a sua volta a creare un boom del mercato azionario, come auspicato dagli stessi speculatori che foraggiavano questi studi e la loro applicazione.

Edward Bernays è stato altresì coinvolto nella promozione della nuova idea secondo cui la gente comune dovrebbe acquistare azioni prendendo in prestito denaro dalle banche. Ancora una volta, milioni di persone, da allora, hanno seguito il suo consiglio.

L’idea di Edward Barneys sulla democrazia

“La democrazia per mio padre era un concetto teoricamente meraviglioso, ma non credo che ritenesse che il pubblico là fuori sarebbe stato in grado di fornire un giudizio politico affidabile, anzi era convinto che avrebbero potuto facilmente votare per l’uomo sbagliato o desiderare qualcosa che avrebbe nuociuto irrimediabilmente alla collettività, per questo riteneva che le persone dovessero essere guidate dall’alto. Sarebbe servito un despotismo illuminato, in un certo senso. Fare appello ai desideri delle persone e ai loro sentimenti non riconosciuti, come grimaldello per sedarne le coscienze e poter così operare liberamente senza che le masse interferiscano”. Asserì Barneys.

Nel 1928, un Presidente salì al potere e fu d’accordo con Bernays. Fu il presidente Hoover, il primo politico ad esplicitare l’idea che il consumismo fosse diventato il motore centrale della vita americana. Dopo la sua elezione, Roosevelt ha ordinato a un gruppo di inserzionisti e uomini di pubbliche relazioni di “concentrarsi sul lavoro di creazione del desiderio e trasformare le persone in macchine per la felicità in costante movimento. Macchine che sono da ritenersi la chiave del progresso economico

Ciò che stava iniziando a emergere negli anni ’20 era dunque una nuova idea di come gestire la democrazia di massa. Al centro c’era il sé consumista, che non solo faceva funzionare l’economia, ma soprattutto rendeva la popolazione felice e docile, che era il vero scopo dietro questa strategia di manipolazione di massa.

Sia il concetto di Bernays che quello di Whitman di gestire le masse prende l’idea della democrazia e la trasforma in un palliativo, usato per dare alle persone una sorta di appagamento ad un desiderio immediato, che pur non alterando le circostanze oggettive, possa neutralizzare ugualmente le coscienze, guidandole verso scelte prevedibili e desiderate dal potere costituito. Ciò sarebbe stato possibile continuando a stimolare il sé irrazionale, in modo che la leadership possa sostanzialmente continuare a fare ciò che ritenga opportuno, senza affrontare la resistenza della popolazione.

Bernays scrisse un libro al proposito, intitolato “Civilization and Its Discontents“, le cui teorie erano basate su un potente attacco all’idea che la civiltà fosse un’espressione del progresso umano. Piuttosto, si sosteneva che la civiltà fosse stata effettivamente costruita per controllare le pericolose forze distruttive e primordiali all’interno degli esseri umani. Ciò che era implicito in questo studio era che l’ideale della libertà individuale, che era al centro della democrazia, sarebbe stata impossibile e una semplice utopia. Quindi, secondo questa teoria, agli esseri umani non potrebbe mai essere permesso di esprimersi veramente perché sarebbe stato troppo pericoloso, pertanto avrebbero sempre dovuto essere controllati e quindi tenuti sempre scontenti.

“L’uomo non vuole essere civilizzato. La civiltà porta malcontento, ma è necessaria, altrimenti l’umanità non potrebbe sopravvivere. Per questo motivo l’umanità deve essere mantenuta in uno stato di malcontento. Perché questo è l’unico modo per mantenere l’umanità entro i limiti”. Affermò Bernays.

Cosa pensava Freud dell’idea dell’uguaglianza dell’uomo?

Freud non ha mai creduto nell’uguaglianza tra le persone e ha affermato

“Avevamo 32 partiti e Hitler diceva che se quei partiti non fossero svaniti, non ci sarebbe stata la Germania, perché non si possono avere 32 partiti e aveva ragione”.

Freud non era solo nel suo pessimismo. Politici come Adolf Hitler emersero da una crescente disperazione negli anni ’20 per la democrazia. I nazisti erano convinti che la democrazia fosse estremamente subdola nella sua pericolosità perché avrebbe sempre più scatenato un individualismo egoistico senza avere i mezzi per controllarlo. Il partito di Hitler, lo NSDAP, alle elezioni prometteva che avrebbero abbandonato la democrazia a causa del caos e della disoccupazione che aveva già portato.

Nel marzo del 1933, i nazionalsocialisti furono eletti al potere in Germania e si prefiggevano di creare una società che avrebbe controllato gli esseri umani in modo diverso. Uno dei loro primi atti fu quello di assumere il controllo degli affari. La pianificazione della produzione sarebbe in futuro stata effettuata dallo Stato. Il libero mercato era considerato troppo instabile e soggetto a volontà di pochi privati, come aveva già dimostrato abbondantemente il crollo della Borsa in America.

Il tempo libero dei lavoratori tedeschi venne pianificato dallo Stato attraverso una nuova organizzazione chiamata Forza attraverso la Gioia. Uno dei suoi motti era “Per il servizio, non per il sé”.

Ma i nazisti non lo videro come un ritorno a una vecchia forma di controllo autocratico.

Era una nuova alternativa alla democrazia in cui i sentimenti e i desideri delle masse sarebbero stati ancora centrali, ma sarebbero stati incanalati in modo tale da legare insieme la nazione. Il principale esponente di questo pensiero fu Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda nel III Reich.

Goebbels organizzò enormi raduni la cui funzione disse, era quella di forgiare la mente della nazione in un’unità di pensiero, sentimento e desiderio. Una delle sue ispirazioni, ha detto a un giornalista americano, sono stati proprio gli scritti del nipote di Freud, Edward Bernays. Nel suo lavoro sulla psicologia della folla, Freud aveva descritto come la spaventosa irrazionalità all’interno degli esseri umani potesse emergere nei gruppi. Quelle che ha chiamato forze libidinali del desiderio sono cedute al leader mentre gli istinti aggressivi vengono scatenati su quelli esterni al gruppo.

Nel frattempo in America, la democrazia era minacciata dalla folla furente, l’effetto del crollo del mercato azionario era stato disastroso. Si verificò dunque una crescente violenza quando la popolazione espresse la propria frustrazione per le corporazioni che vedevano aver causato quel disastro.

Arrivò un nuovo Presidente, Franklin Delano Roosevelt. Era l’inizio di quello che sarebbe diventato noto come il New Deal. Roosevelt riunì un gruppo di giovani tecnocrati e pianificatori a Washington e disse loro che l’obbiettivo era pianificare e gestire nuovi giganteschi progetti industriali per il bene della nazione.

Ciò che Roosevelt fece fu creare una nuova connessione tra masse e politici.

Presto fu fondata la National Association of Manufacturers e la cui appartenenza comprendeva tutte le principali società degli Stati Uniti; venne lanciata una campagna esplicitamente progettata per creare attaccamenti emotivi tra il pubblico e le grandi imprese. Erano le tecniche di Bernays, utilizzate su larghissima scala.

La campagna si proponeva di dimostrare che erano stati gli affari, non i politici, a creare l’America moderna, che era un modo di vivere migliore per tutti.

Questo tentativo aveva lo scopo di raggiungere certi obbiettivi lavorando interamente dietro le quinte, corrompendo e ingannando il pubblico deliberatamente. Difficile immaginare qualcosa che si ponga in maggiore contraddizione con le istituzioni sedicenti democratiche.

La Consacrazione del Consumismo

Nel 1939 New York ospitò l’Esposizione Universale in cui Edward Bernays era un consigliere centrale, ed in tale veste egli insistette molto sul fatto che fosse trattato il tema del legame tra democrazia e affari americani.

Per Bernays l’Esposizione Mondiale è stata un’opportunità per mantenere quello che era già ritenuto lo status quo, ovvero il capitalismo. La democrazia e il capitalismo, quel matrimonio apparentemente grottesco, ottenuto manipolando le persone e facendole pensare che non si poteva avere una vera democrazia in nient’altro che in una società capitalistica, era la strategia scelta.

La visione rappresentata da Bernays era di una nuova forma di democrazia in cui gli affari rispondevano ai desideri più intimi delle persone in un modo che i politici non avrebbero mai potuto fare. Si trattava di una forma di democrazia che dipendeva dal trattare le persone non come cittadini attivi ma come consumatori passivi. Perché Edward Bernays credeva fosse questa la chiave per controllare sistematicamente una democrazia di massa.

“Non è che le persone siano al potere, sono i desideri delle persone che vengono messi al potere. Le persone non hanno alcun controllo e non esercitano alcun potere decisionale all’interno di questo ambiente”. Ha dichiarato Bernays.

Solo osservando la storia da questa prospettiva, possiamo capacitarci del fatto che la democrazia sia stata ridotta da qualcosa che supponeva una cittadinanza attiva e consapevole, all’idea del ridurre il pubblico a mero consumatore passivo, guidato principalmente da desideri istintivi o inconsci, manipolati scientemente per innescare compulsivamente quei bisogni e desideri, da sfruttare per spingere le persone ad agire secondo i desideri di una regia occulta, esterna e a differenza loro, consapevole del quadro d’insieme.